Percorsi di outdoor education


L’educazione all’aperto tutto l’anno

Il rientro a scuola pone le classi prime, di nuova formazione, di fronte ad alcuni problemi aggiuntivi rispetto alle classi consolidate:
– Ingresso in un nuovo ordine di scuola, con relativo passaggio di crescita, senza essersi congedati dal percorso precedente
– Nuovi compagni, spesso sconosciuti, di altre scuole e/o altri quartieri
– Nuove regole e nuovi spazi in un momento in cui regole e spazi sono l’elemento principale di discussione in ogni ambito
– Incertezza sul tempo disponibile per ambientarsi e costruire nuove relazioni prima che eventuali imprevisti impongano un nuovo allontanamento

Queste difficoltà si sommano ad una condizione fisiologica, propria della crescita e dell’ingresso in nuovi contesti, che già abitualmente espongono preadolescenti e adolescenti a una tempesta di emozioni, incertezze, aggiustamenti per prove ed errori.

La prima fase dell’intervento si articola nelle prime settimane dell’anno scolastico, in tre giornate di attività svolte completamente fuori dalla scuola, per ognuna delle classi prime.

La narrazione, lo sport e l’apprendimento esperienziale sono il filo conduttore delle attività,  fortemente incentrate sulla socialità e sulle attività all’aperto e aventi anche una forte valenza didattica.

L’educazione all’aperto è una delle possibili forme della didattica alternativa e coinvolge le classi prime in un processo multiplo, che vuole raggiungere alcuni obiettivi importanti:

– valorizzare la socialità e il cooperare per obiettivi comuni
– sviluppare una maggiore solidarietà fra gli individui e un agire collettivo
– stimolare i ragazzi a entrare nel mondo della nuova scuola senza timori, sapendo che ci si inserisce in un gruppo classe che può essere una comunità solidale, che esistono adulti, in primo luogo gli insegnanti, che rappresentano un sostegno e un riferimento
– Favorire l’empowerment dei ragazzi attraverso un’esperienza importante vissuta in prima persona e al tempo stesso supportare la scuola in una complessa transizione, offrendo soluzioni immediate ed efficaci alle ipotesi di ingressi scaglionati e classi divise
– Valorizzare il territorio di riferimento, limitrofo alla scuola, approfondendone la conoscenza storica, archeologica, ambientale. Partendo da Lamaro, “dove l’aria è popolare”, passando per Cinecittà, Don Bosco, Parco degli Acquedottti, Tor Fiscale, Quadraro

Due giornate si svolgono nel Parco degli Acquedotti, dedicate allo sport e ad attività da fare in gruppo, di tipo esperienziale, che favoriscano la costruzione di relazioni in classi appena formate, in cui gli alunni ancora non si conoscono, e sono nelle loro potenzialità estranei anche agli insegnanti.

Le attività sono arricchite da momenti di narrazione dedicate ad atleti che con le loro azioni hanno segnato importanti cambiamenti, non solo in ambito sportivo, ma anche contribuendo al miglioramento della società e allo sviluppo dei diritti civili. Il lavoro esperienziale è supportato dalle dispense didattiche, affinchè la parte più ludica sia riconducibile ad un apprendimento verificabile nella didattica ordinaria.

Una terza giornata, pur integrata da momenti esperienziali, è progettata con gli insegnanti scegliendo fra le varie tematiche possibili che il territorio offre: storia, archeologia, urbanistica, cinema, botanica etc.

Ogni gruppo è seguito da Loris Antonelli, psicologo, formatore, outdoor trainer, esperto di processi di comunità, e da un educatrice/psicologa.
Le attività sportive sono gestite da un Istruttore qualificato e quelle sotriche da una “Guida narrante”.

Referente del Progetto: Loris Antonelli, Associazione daSud


Partnership sportiva Runner Trainer, responsabile Mirco Gaffi
Esperto di narrazione Alessandro Pera, Cooperativa Diversamente
Educatrice/psicologa, Mariachiara Avignone, Associazione daSud